IL MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI METAPONTO
Il museo archeologico nazionale di Metaponto custodisce e tramanda alle future generazioni il patrimonio archeologico del Metapontino. Costituisce il presidio museale del territorio e si pone al servizio della società locale contribuendo al suo sviluppo. Esso raccoglie, ordina, studia, preserva, espone e valorizza i resti materiali del passato, e lo fa per studio, educazione e diletto.
Il museo di Metaponto è luogo aperto, inclusivo e adattivo, dove la definizione del patrimonio/eredità culturale e la trasmissione del sapere diventa un processo in costante dialogo con la modernità.
Il Museo archeologico nazionale di Metaponto sostituisce il piccolo Antiquarium sorto nei pressi dell'Heraion fuori le mura delle “Tavole Palatine”, che sino agli anni 80 del secolo scorso era il luogo in cui si potevano ammirare i manufatti recuperati nel corso degli scavi.
L'attuale complesso edilizio posto su una collinetta artificiale nel borgo moderno di Metaponto è stato inaugurato nel gennaio 1991 ed è destinato a contenere ed esporre i reperti provenienti dalle esplorazioni condotte nella città antica e nei centri di cultura indigena dell'interno. Nell'ampio spazio che circonda il museo è ricostruito un nucleo di sepolture arcaiche collocate lungo l'arteria viaria che dalla città antica procedeva in direzione dell'Heraion extraurbano delle “Tavole Palatine”
Nel corso degli anni sono state allestite diverse mostre che hanno rappresentato una formidabile occasione di valorizzazione per il territorio. In particolar modo si ricordano:
- “Coloni greci e Italici: le forme dell’integrazione” (2 aprile 2006-30 settembre 2006).
- “Lo sguardo di Eros. Le forme del corteggiamento e della seduzione. Recenti scoperte del Metapontino” (26 marzo 2008-4 maggio 2008);
Metaponto è senza dubbio una delle città più evocative e tra le meglio conosciute di Magna Grecia, ciò grazie alle vicende della sua riscoperta a partire dall'‘800, alle esplorazioni archeologiche dell’ultimo cinquantennio e agli studi pubblicati.
La ripresa estensiva delle indagini è opera dell'archeologo rumeno Dinu Adamesteanu, primo Soprintendente della Basilicata, il quale ebbe la lungimiranza di affidare gli scavi e gli studi a equipe di diversa provenienza.
Sino al 1950, le conoscenze relative all’antica polis di Metaponto (Metapóntion in greco, Metapontum in latino) dipendevano in massima parte dalle fonti letterarie, dalle considerazioni e dagli scavi asistematici effettuati nel corso dell' ‘800 e dei primi del ‘900 da studiosi quali Honoré Albert duca de Luynes, Michele Lacava, Quintino Quagliati, solo per citare i principali.
Lo studio delle foto aeree prima (intorno alla fine degli anni ‘50) e l’inizio di sistematiche campagne di scavo contribuirono a chiarire la conformazione dell’impianto urbano di Metaponto, impostato su assi viari intersecati ortogonalmente a creare isolati regolari, e a individuare all’interno i principali spazi comunitari (santuario e agorà).
Tra le diverse fonti letterarie che contribuiscono a ricostruire la storia metapontina quella più ampia è costituita dai passi del geografo di epoca augustea Strabone, che attingendo ad autori di epoca precedente disegna un quadro completo dalla fondazione mitica ad opera di Nestore sino a quella di epoca storica. Quest'ultima colonizzazione è promossa dagli Achei di Sibari e da quelli provenienti dall’omonima regione del Peloponneso per bloccare l'espansionismo di Taranto verso sud.
In base alla documentazione archeologica proveniente dagli strati profondi al di sotto del santuario e dell'agorà gli archeologi hanno ipotizzato la fondazione achea di Metaponto nell'ultimo venticinquennio del VII sec. a.C.
Prima di questo atto fondativo, a partire dagli inizi del VII sec., l'archeologia ha registrato un periodo di convivenza tra gruppi di Greci provenienti da diverse aree dell'Egeo e le comunità indigene enotrie dislocate sui pianori collinari interni e in particolare sul plateau dell'Incoronata.
Nel corso del VI secolo a.C., e dopo che sono state ben definite le aree funzionali del nuovo insediamento (agorà, santuario, quartiere artigianale, necropoli, settore abitativo, divisione il lotti agrari nel territorio, impianto dei santuari extraurbani ), il sistema politico, dapprima fondato sul potere di alcune famiglie aristocratiche, sfocia nel governo tirannico di Archelao.
È in questo secolo che Metaponto acquista la sua forma monumentale con l’edificazione del primo nucleo di templi di stile dorico (A-B-C) e del luogo delle assemblee politiche nell'agorà (l’ekklesisterion).
A seguito della caduta della tirannia (la tradizione narra del tirannicidio a opera degli amanti Antileon e Hipparinos), si instaura a Metaponto nel V secolo a.C. un regime democratico che condurrà la città ad essere una delle più fiorenti nel corso del IV secolo a.C. grazie allo sfruttamento delle risorse agrarie (si pensi al racconto straboniano dell’offerta dei Metapontini di una messe d’oro presso il santuario di Delfi) e alle attività artigianali, che trovano una conferma tanto straordinaria quanto unica nella scoperta del quartiere dei ceramisti (kerameikos) presso la porta settentrionale della città.
Con la conquista romana e la presa di Taranto del 272 a.C. la polis metapontina come tutta la Magna Grecia finisce sotto il controllo diretto di Roma, che pone un presidio militare all’interno della città, il castrum, sovrapposto a parte dell’area abitativa. Inizia un periodo di lenta crisi che trova il suo principale catalizzatore nella sconfitta di Annibale, a cui la città si era consegnata nel 212 a.C.
Nei secoli seguenti si assiste a una decrescita demografica che ha come esito la contrazione dell’abitato lungo le arterie principali, sino a quando nella prima età imperiale le aree pubbliche diventano la periferia dell'insediamento e gli assi viari vengono interessati da nuclei sepolcrali.
Dopo il VI sec. a.C. anche il nome di Metaponto scompare per lasciare spazio sulle cartografie al toponimo di Turiostu corrispondente all’attuale Torre di mare.
Il percorso visitabile del Museo di Metaponto è caratterizzato da un’ampia esposizione permanente e da mostre temporanee distribuite su una superficie di 800 mq.
Le sezioni principali illustrano le forme iniziali del popolamento a partire dalla media Età del Bronzo, la definizione del un nuovo ethnos degli Enotri-Choni che popolano le alture a ridosso della line di costa, l'arrivo dei Greci dalle regioni del Peloponneso nel VII sec. a.C., la formazione della colonia di Metaponto tra i fiumi Bradano e Basento con l'occupazione del territorio e lo sviluppo della città, le trasformazioni dei centri italici del retroterra e le conseguenze rovinose della conquista romana.
Per la fase più antica si mettono a confronto i manufatti ad impasto della cultura indigena locale con i raffinati vasi italo-micenei torniti e decorati. Molti di questi materiali sono lavorati direttamente sul posto da esperti artigiani emigrati in Occidente. Segue la crescita delle comunità indigene durante l'Età del Ferro e l’affermarsi di gruppi familiari che dispongono di enormi risorse economiche e le esibiscono nei ricchi corredi funerari come quelli di San Teodoro e dell'Incoronata. Il bronzo è decisamente il metallo più usato per comporre l'ornamento personale, sia maschile che femminile, mentre alcuni oggetti (pesi da telaio, vaghi d’ambra ed in pasta vitrea, avorio) sono indicativi della vivacità degli scambi commerciali, dell'organizzazione sociale e del livello di specializzazione raggiunto dagli indigeni. La ripresa dei contatti con i Greci è documentata sulla collina dell'Incoronata (Pisticci) dove sono stati ritrovati vasi d’importazione corinzia databili nella seconda metà dell'VIII secolo. La maggiore trasformazione si ha comunque nel corso del secolo successivo quando il sito ospita maestranze e commercianti di provenienza orientale. Anfore da trasporto, ceramiche fini da mensa e piccoli contenitori decorati prevalgono gradualmente sulle forme vascolari locali e testimoniano l'attività in zona di artigiani specializzati provenienti da numerosi centri della Grecia. Con i vasi giungono anche le immagini e tra le popolazioni indigene si radicano rapidamente anche le tradizioni epiche e mitologiche greche. Sono molto interessanti a questo proposito il cratere con la rappresentazione di Bellerofonte sul Pegaso ed il monumentale bacino su cui sono riportati a rilievo episodi mitici (Perseo e la Medusa), dell'Iliade e dell'Odissea (combattimento per il recupero del corpo di un eroe, Ulisse che riceve dalla maga Circe la pozione magica, coppia su carro tirato da cavalli alati, forse le nozze di Peleo e Teti, genitori di Achille). Il repertorio leggendario è usato in modo strumentale per creare i presupposti di un'intesa o per recuperare la memoria di un'antica familiarità. L'abbandono dell’abitato dell'Incoronata coincide con la fondazione achea di Metaponto su sollecitazione dei Sibariti. I materiali esposti provano la notevole differenza esistente in età arcaica tra i comportamenti dei gruppi aristocratici della colonia e quelli delle comunità enotrie. Da un lato traspare la grande sobrietà funzionale nella scelta degli oggetti che compongono i corredi funerari (spada o coltello per il taglio delle carni, oinochoe e phiale per le cerimonie di purificazione rituali), dall’altro, invece, si accentua in modo esasperato il lusso (tryphè) dello stile di vita e l'ornamento personale.
La fase classico-ellenistica della colonia segna il passaggio a forme di religiosità più individuali rivolte principalmente alla salvezza dell'anima. Si affermano, infatti, scene di convivio o di dichiarato significato esoterico (presenza di Orfeo, Dioniso, Demetra, nascita di Elena dall'uovo). Gli Italici, invece, manifestano interesse verso i nuovi culti, ma mantengono invariato un generale gusto per l'esuberanza e per la cura dell'ornamento personale. La conquista romana ha effetti disastrosi per tutti. La città perde autonomia politica ed economica. L'abitato si riduce al solo nucleo portuale posto alla foce del Basento. L'agorà è occupata da un gruppo di sepolture in cui riemerge l'interesse per gli oggetti destinati alla cura della persona. Si segnala il corredo della tomba femminile con ampolline in vetro e spatole per la preparazione delle creme per il viso. Una teca di visita è dedicata alle tecniche per la produzione della ceramica. Metaponto per la qualità della sua argilla e per la professionalità dei suoi artigiani ha sempre prodotto ed esportato nei maggiori centri dell'Italia Meridionale vasi d’uso quotidiano e di notevole pregio artistico, destinati ai ricchi corredi delle élites italiche. A Metaponto hanno di sicuro operato i maggiori esponenti della scuola protolucana e lucana, come il pittore di Pisticci, di Amycos, di Dolone.
Gli importanti resti dell'antica Metaponto sono visibili nel Parco archeologico dell’area urbana.
La concessione in uso dei beni dello Stato in consegna al Ministero per i Beni e le Attività Culturali è disciplinato dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. Per ulteriori approfondimenti:
- Decreto Legislativo del 22 gennaio 2004 n. 42, “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, art. 106-109
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BIGLIETTERIA
Si ricorda che il museo è temporaneamente chiuso
4,00 € intero Museo archeologico nazionale di Metaponto
2,00 € ridotto Museo archeologico nazionale di Metaponto, per i cittadini dell’Unione europea di età compresa tra i 18 e i 25 anni
3,00 € Parco archeologico di Metaponto
6,00 € Cumulativo Museo archeologico nazionale di Metaponto e Parco Archeologico di Metaponto, Castro romano. Tavole Palatine e Necropoli di Crucinia
Gratuito per i cittadini sotto i 18 anni e per gli aventi diritto
€ 15,00 Biglietto Cumulativo per tutti i Musei e luoghi della cultura afferenti alla Direzione regionale musei della Basilicata, valevole per una settimana
Dal 15 giugno al 15 dicembre 2023, il biglietto di ingresso costerà un euro in più per fronteggiare l’emergenza nelle aree colpite dagli eventi alluvionali (Leggi la notizia)
Biglietteria unica al Museo Archeologico di Metaponto, Via D. Adamesteanu, 21 - 75012 Bernalda (MT)
Online sul portale e-ticketing dei Musei Italiani al seguente link:
- PARCO ARCHEOLOGICO DELL'AREA URBANA DI METAPONTO https://portale.museiitaliani.it/b2c/#it/buyTicketless/69bc16d3-bf2f-4b55-899a-65b1da29fbca
Numero di telefono dell'helpdesk per i visitatori, a supporto dell'acquisto on line dei biglietti, attraverso il servizio di e-ticketing di Musei italiani: +39 06 87570182
Il biglietto acquistato non è rimborsabile.
Gli ingressi al tempio di Hera, Tavole Palatine e al Parco sono liberi.
- La biglietteria del museo chiude mezz'ora prima del museo stesso.
- La biglietteria del Parco chiude alle 15.30.
- Gli orari di apertura del Museo sono: Temporaneamente chiuso per ristrutturazione.
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Gli orari di apertura del Parco archeologico Area Urbana sono: dal martedì alla domenica dalle 8.30 alle 16.30 (ultimo ingresso ore 16.00).
- Gli orari di apertura del Parco archeologico Tavole Palatine sono:
aperto dal martedì alla domenica dalle 8.30 alle 19.45.
L’ingresso nei musei, monumenti, gallerie ed aree archeologiche dello Stato è gratuito per i visitatori che non abbiano compiuto il diciottesimo anno di età. I visitatori che hanno meno di 12 anni debbono essere accompagnati. Inoltre, l’ingresso è gratuito in Archivi e Biblioteche per tutti i visitatori
Ingresso Gratuito ai sensi del DM 11 dicembre 1997, n. 507 e s.m.i. :
direttamente presso le biglietterie delle sedi espositive, tramite esibizione di un documento attestante una delle seguenti condizioni:
- alle guide turistiche dell'Unione europea nell'esercizio della propria attività professionale, mediante esibizione di valida licenza rilasciata dalla competente autorità (Circolare 20-2016 DG-MU.pdf);
- agli interpreti turistici dell'Unione europea quando occorra la loro opera a fianco della guida, mediante esibizione di valida licenza rilasciata dalla competente autorità;
- al personale del Ministero;
- ai membri dell'I.C.O.M. (International Council of Museums);
- ai docenti ed agli studenti iscritti alle facoltà di architettura, di conservazione dei beni culturali, di scienze della formazione e ai corsi di laurea in lettere o materie letterarie con indirizzo archeologico o storico artistico delle facoltà di lettere e filosofia, o a facoltà e corsi corrispondenti istituiti negli stati membri dell’Unione europea. Il biglietto gratuito è rilasciato agli studenti mediante esibizione del certificato di iscrizione per l’anno accademico in corso;
- ai docenti e agli studenti iscritti alle accademie di belle arti o a corrispondenti istituti dell’Unione europea. Il biglietto è rilasciato agli studenti mediante esibizione del certificato di iscrizione per l’anno accademico in corso;
- al personale docente della scuola, di ruolo o con contratto a termine, dietro esibizione di idonea attestazione rilasciata dalle istituzioni scolastiche, sul modello predisposto dal MIUR;
- ai portatori di handicap e ad un loro familiare o ad altro accompagnatore che dimostri la propria appartenenza a servizi di assistenza socio-sanitaria;
- agli operatori delle associazioni di volontariato che svolgono, in base a convenzioni in essere stipulate con il Ministero ai sensi dell’art. 112, comma 8 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, attività di promozione e diffusione della conoscenza dei beni culturali;
previa richiesta:
- a gruppi o comitive di studenti delle scuole pubbliche e private dell'Unione Europea, accompagnati dai loro insegnanti, previa prenotazione e nel contingente stabilito dal direttore dell’Istituto o del luogo della cultura;
- per ragioni di studio o di ricerca attestate da Istituzioni scolastiche o universitarie, da accademie, da istituti di ricerca e di cultura italiani o stranieri, nonché da organi del Ministero, ovvero per particolari e motivate esigenze i direttori degli Istituti o dei luoghi della cultura possono consentire ai soggetti che ne facciano richiesta l'ingresso gratuito per periodi determinati;
- per motivi di studio o di ricerca attestate da Istituzioni scolastiche o universitarie, da accademie, da istituti di ricerca e di cultura italiani o stranieri, nonché da organi del Ministero, ovvero per particolari e motivate esigenze il direttore generale musei può rilasciare a singoli soggetti tessere di durata annuale di ingresso gratuito a tutti gli Istituti e luoghi della cultura, nonché individuare categorie di soggetti alle quali consentire, per determinati periodi, l’ingresso gratuito ai medesimi luoghi;
Ulteriori gratuità:
- agli allievi dei corsi di alta formazione delle Scuole del Ministero - Istituto Centrale per il Restauro, Opificio delle Pietre Dure, Scuola per il Restauro del Mosaico- (lettera circolare prot. 2288 del 19-04-2001.pdf);
- agli Ispettori e Conservatori onorari del Ministero;
- ai cittadini di Norvegia, Islanda, Liechtenstein e Svizzera aderenti all’accordo sullo Spazio economico europeo (SEE), si applicano le disposizioni sull’ingresso gratuito e agevolato previste dal decreto ministeriale 20 aprile 2006, n. 239, art 1, comma 3, di modifica del dm 507/1997 (DM 11 dicembre 2007.pdf);
- ai Militari del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale;
- ai membri dell'I.C.C.R.O.M.;
- ai giornalisti in regola con il pagamento delle quote associative, mediante esibizione di idoneo documento comprovante l'attività professionale svolta (agevolazione concessa per la durata di un triennio - DDG del 7-09-2022, n. 951 DG-Musei.pdf);
Agevolazioni:
- Dal 28 febbraio 2019, per i cittadini dell’Unione europea di età compresa tra i 18 ed i venticinque anni l’importo del biglietto di ingresso è pari a 2,00 euro. Le medesime agevolazioni si applicano ai cittadini di Stati non facenti parte dell’Unione Europea, a condizione di reciprocità (DM 9-01-2019 n. 13.pdf);
- Il Ministero ha aderito all’iniziativa “Bonus 18enni” che consente agli aventi diritto di poter accedere a tutti i luoghi della cultura statali a pagamento, usufruendo dei buoni spesa generabili tramite un’applicazione informatica (www.18app.italia.it) a partire dal 1 novembre 2016 ( Circolare 55_2016 DG-MU.pdf e Circolare 67_2016 DG-MU.pdf);
- Il Ministero ha aderito all’iniziativa “Carta del Docente” per quanto riguarda l’accesso agli spazi in cui sono allestite mostre o esposizioni temporanee con percorso separato dall’ordinario percorso di visita. Gli aventi diritto possono accedere a tali spazi a pagamento, usufruendo dei buoni spesa generabili tramite un’applicazione informatica (cartadeldocente.istruzione.it), attiva a partire dal 30 novembre 2016 (Circolare 77-2016 DG-MU.pdf).
Ingresso Libero:
- E' consentito l'ingresso libero in occasione di particolari avvenimenti, sia in ambito nazionale che locale, resi noti attraverso il sito web del MiC;
- COVID-19 dopo la sospensione, sono riprese dal 1 aprile 2022 le domeniche gratuite al museo (vedi comunicato stampa di sospensione | vedi comunicato stampa di ripresa).
A disposizione del pubblico la Carta della qualità dei servizi al cittadino
Disclaimer
Si comunica che questo istituto si impegna per offrire al pubblico un orario di visita quanto più esteso possibile, nel rispetto dei criteri dell’apertura al pubblico, la vigilanza e la sicurezza dei musei e dei luoghi della cultura statali previsti dal D.M. del 30 giugno 2016, in attesa che vengano espletate le previste procedure concorsuali finalizzate al superamento delle attuali carenze organiche e al conseguente incremento del personale in servizio.
Tutti gli spazi e gli ambienti sono accessibili a normodotati e utenti con ridotte capacità fisiche attraverso rampe di accesso.
Percorsi educativi al Museo
In linea con le più recenti proposte europee e internazionali, l’attività educativa propone una riflessione sui beni culturali, dando la possibilità di scegliere all'interno di una ricca proposta tematica e interdisciplinare.
I diversi percorsi proposti affrontano la storia delle opere del museo dalle origini ai giorni nostri e si focalizzano sulla successione dei momenti dell’evoluzione umana e delle epoche.
I Servizi Educativi progettano, organizzano e coordinano le attività didattiche del Museo, la missione è quella di:
- promuovere la migliore fruizione del Museo presso pubblici differenziati;
- assumere il pubblico del museo, in particolare quello scolastico, come “comunità” di riferimento, in modo da coinvolgerlo in attività centrate su pratiche di osservazione partecipata e intensiva delle raccolte;
- favorire la fruizione attiva delle collezioni da parte dei visitatori tramite una didattica comparativa e contestualizzante, costruita per distinguere e non per omologare i contenuti provenienti dalle collezioni del museo;
- promuovere la critica antropologica delle identità e delle differenze guidando il visitatore alla “disposizione” riflessiva dello sguardo, in modo da valorizzare le diversità e relativizzare il giudizio sulle altre culture alla realtà storica dei particolari contesti.
E' possibile contattare il nostro staff per ulteriori dettagli.
ORGANIZZA LA TUA VISITA
Contatta il personale del Museo di Metaponto per avere a tua disposizione una guida e scegliere il percorso più adatto alle tue esigenze.
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Il Museo, presenta l'importante documentazione archeologica rinvenuta nel parco archeologico dell'area urbana di Metaponto.
Per il personale docente ed i gruppi organizzati il museo offre dei pacchetti personalizzati.
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RETE MUSEALE DELLA BASILICATA
Il Museo Archeologico Nazionale di Metaponto fa parte della rete museale della Direzione Regionale Musei Basilicata.